La preghiera del cane

“O mio padrone, tu sei il mio Dio, e come Dio ti prego e ti servo con umiltà.

Dammi il tuo sguardo, la tua parola e il tuo affetto.

Se non ti comprendo, ripetimi il tuo comando, senza ira, e non picchiarmi.

Acqua pura e cibo modesto in vasi puliti sono la mia salute.

Dammi un angolo al riparo dal gelo e dalla pioggia, e che conosca il sole, anche se devo restare legato. Ciò mi basta, e fa che la mia catena sia lunga, e mi permetta il movimento.

Per premio concedimi qualche volta, la libertà fra l’erba che è la mia medicina.

Affidami soltanto alle persone che conosci e che stimi.

Mettimi il nome sul collare e l’indicazione della tua casa, perchè, se io mi smarrissi, possa esserti reso e non finisca in mani spietate.

Non scacciarmi mai se divento malato o vecchio e non ti posso più servire. Se non puoi curarmi o tenermi, procurami tu stesso una buona morte, dopo la tua ultima carezza. ”

Francesco Siano Rapporti trascendenti tra l’uomo e il cane

Mitakuye Oyasin (Tutto è connesso)

“Aho Mitakuye Oyasin…. Tutte le mie relazioni. Vi onoro in questo ciclo di vita con me oggi. Sono grato per questa opportunità di riconoscervi in questa preghiera….

Per il Creatore, per il dono supremo della vita, io ti ringrazio.

Per il popolo minerale che hai costruito e mantenuto le mie ossa e tutto il progetto per la mia esperienza di vita, io ti ringrazio.

Per il popolo floreale che sostieni i miei organi e il mio corpo e mi dai le erbe curative in caso di malattia, io ti ringrazio.

Per il popolo animale che mi nutri dalla tua stessa carne e offri la tua compagnia fedele in questo cammino di vita, io ti ringrazio.

Per il popolo umano che condivide il mio percorso come una sola anima sulla sacra ruota della vita terrena, io ti ringrazio.

Per il popolo Spirituale che mi guida invisibile attraverso gli alti e bassi della vita e per portare la fiaccola della luce attraverso i secoli, io ti ringrazio.

Per i quattro venti di cambiamento e di crescita, io vi ringrazio.

Siete tutti le mie relazioni, i miei parenti, senza i quali non sarei vivo. Siamo nel ciclo della vita insieme, co-esistenti, co-dipendenti, co-creando il nostro destino. L’uno, non meno importante dell’altro. Un popolo che si evolve dall’altro e tuttavia ognuno è dipendente da quello appena sopra e da quello appena sotto. Tutti noi siamo parte del Grande Mistero.

Grazie per questa vita.”

Preghiera dei Lakota Sioux

Preghiera degli animali all’uomo

“O uomo, fratello nostro maggiore, fratello che sali per la medesima scala! Noi tutti non siamo che granelli nel grande Cosmo.

L’ascesa è sempre difficile e lenta; non ci opprimere con la crudeltà e con le incessanti fatiche, sè che non possiamo mai alzare gli occhi stanchi alle stelle.

Possa il sentimento dell’origine comune farti comprendere che anche noi come te sentiamo la fame, la sete, le sofferenze, la disperazione per la perdita di un essere amato…

Concedici di gioire, come fai tu, degli innumerevoli piaceri del mondo fisico, dell’aria, del sole, dei freschi ruscelli, dei prati e dei boschi.

Dacci, ti preghiamo, le condizioni necessarie perchè i nostri organi possano funzionare in salute. Ci sia permesso di raccogliere nella vecchiaia la ricompensa della mitezza e dell’umile spirito di servizio che ti abbiamo dimostrato.

Ci sia specialmente risparmiata, se possibile, l’agonia della separazione da coloro presso cui siamo sempre vissuti e quando saremo troppo vecchi e malati, concedici un trapasso rapido e senza dolore, come lo vorresti per te e per i tuoi cari.

Noi accettiamo di dividere i tuoi gravi pesi e volentieri svolgiamo la nostra parte, purchè tu ci dia cibo adeguato e condizioni adatte di servizio e di riposo, affinchè possiamo tornare ogni giorno al nostro lavoro con rinnovato vigore.

Parlaci talvolta, concedici la tua compagnia, comprendendo che, per partecipare alla tua vita, siamo stati privati della compagnia dei nostri simili: allevia così la sofferenza della nostra solitudine.

Incoraggiaci a sviluppare pienamente la nostra intelligenza, avendo la pazienza necessaria per guidarci e istruirci, affinchè possiamo salire sempre più in alto sulla scala dell’evoluzione come lo desideri per te.

Ascolta questa nostra preghiera silenziosa che sale a te, fratello Uomo, dalle ombre dei mattatoi, dalle crudeli trappole che lacerano la bocca, dagli impenetrabili orrori dei laboratori e dalle tenebre delle miniere, da tutti i luoghi del mondo dove noi prendiamo parte con te all’arduo travaglio dell’esistenza.

E possano allora i ringraziamenti e le benedizioni di innumerevoli moltitudini di creature piccole  e grandi della terra, del mare e del cielo, aleggiare sui tuoi sonni ed attenderti nell’ora in cui metterai piede sulla nostra soglia che ti condurrà all’ignoto futuro.

Ti chiediamo tutto ciò nel nome della misericordia, della pietà, della pace, dell’amore e della giustizia e della rettitudine”

Tratto dalla rivista “Il Loto Bianco” di Giuseppe Filipponio

Il mantra del Mago

“Questo è un libro di Potere, Preghiera e Magia. Come si diventa maghi o maghe al Servizio del mondo?

Punto primo: acquisendo il Potere che viene dato dalla consapevolezza di stare creando a ogni istante la propria realtà, già adesso, per quanto essa possa apparire fastidiosa.

Punto secondo: andando a guarire i condizionamenti che si trovano nascosti nel subconscio, per mezzo della fervente e costante Preghiera.

“Io sono responsabile al 100% per tutto ciò che accade nella mia vita.”

Questo è il mantra del mago. Ogni volta che dimentica questo, anche per un solo istante, perde il suo Potere. Il suo Magnetismo è infatti intimamente legato alla piena consapevolezza di essere l’unico artefice – consapevole o inconsapevole – di tutti gli eventi che lo riguardano, nessuno escluso, piacevoli o spiacevoli che siano.

Se hai questa consapevolezza sei una maga o un mago; se non ce l’hai sei una vittima, un piegato, un lamentante.

Quando dai la colpa a qualcuno gli stai dando anche Potere. Gli dai il Potere di renderti felice o infelice. Ma se una persona o un evento possono renderti felice o infelice, allora tu non sei un uomo libero, sei un servo; sei condannato a vivere sperando che nessuno ti faccia mai niente di male.

E’ triste alzarsi la mattina e non poter prendere la decisione di restare felici lungo tutta la giornata.

E’ triste dipendere.

Un Mago acquista potere e lo mette al Servizio del mondo. Ma per fare ciò non deve dipendere da nessuno, in quanto non può dipendere dal mondo stesso che vuole salvare. Se dipende dagli eventi del mondo, se il mondo lo sovrasta, se gli incute paura, allora non può servirlo efficacemente. Uno schiavo non può servire! Solo un essere libero può servire. Solo un essere che ama davvero il mondo può servirlo. Se dipendi da qualcuno sei il suo schiavo, non il suo amante, ciò vuol dire che non lo ami e non puoi servirlo.

Per poter servire il mondo devi amarlo. Invece uno schiavo non ama il suo padrone, lo teme. Di conseguenza, per poter realmente dedicare la tua vita al Servizio, secondo la Volontà del Venerabile Reggitore di questo Sistema Solare, non puoi continuare a sentirti succube degli eventi del mondo. L’unica maniera per sottrarti a tale giogo è iniziare a pensare e sentire il mondo come una pura proiezione del tuo essere. Nulla può accaderti che non sia stato da te chiamato.

Essendo questo libro intriso dell’energia della Responsabilità vi consiglio di portarlo sempre con voi, come un amuleto. Ogni qualvolta lo toccate recuperate il vostro Centro di Gravità. Ritrovate il coraggio di affermare anche di fronte alla situazione più difficile: “Sono io che la sto chiamando nella mia vita!”

Questo significa recuperare il Centro, rimettersi al Centro della propria vita e smetterla di correre affannosamente lungo la cironferenza. Il Re sta al Centro, mentre il dominato… il piegato… corre lungo la circonferenza.

Rompete questa indegna corsa e tornate al Centro.”

 

Salvatore Brizzi Risvegliare la macchina biologica per utilizzarla come strumento magico

Donate un pensiero d’Amore all’Umanità…

“Stiamo andando verso tempi in cui, per lo sviluppo dell’inconscio collettivo, sono molto più importanti i gesti interiori, anche se non manifestati, ma profondamente sentiti, che i gesti reclamizzati dai mass-media. Se riusciamo a far tremare il nostro cuore, con un sentimento d’amore, noi apriamo una strada verso la nuova coscienza. Ci basta inviare pensieri d’amore con le nostre preghiere, con il nostro pensiero, per unire le cose che sono disunite per gli inganni dell’ignoranza, dell’egoismo e della paura. Ci basta guardare, per strada, le persone, gli animali, le cose, e inviare ad essi, silenziosamente, il calore del nostro cuore, le energie benefiche della nostra benedizione, per tessere quella forte rete che li salverà dai disastri quando la Natura si ribellerà ai mali originati dalla stupidità umana.  I pionieri dell’Età dell’Acquario già calcano i sentieri del cuore, per farne strade maestre.”

Bernardino del Boca