“La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato”.
Charles Monroe Schulz
“La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato”.
Charles Monroe Schulz
“Ogni persona che amiamo corrisponde ad una porzione d’infinito nel nostro cuore”.
Irene Belloni
“L’amore è la mia religione
Ti porterò al tempio stanotte
In tutti i miei giorni cerco
Per scoprire se la vita ne vale la pena
Attraverso i libri e le bibbie del tempo
Mi sono deciso
Io non condanno, non converto
Questo è il richiamo che hai udito
Da tutti gli amanti alla gente
Perchè nessuno perderà la sua anima
L’amore è la mia religione
Non puoi prendere o lasciare
E non devi crederci
Non voglio combattere
Andiamo a far volare un aquilone
non c’è nulla che lui non possa curare
E ti stringerò al sicuro tra le mie braccia
Perciò non lasciare che nessuno ci fermi
Gli spiriti liberi devono volare
Con te condivido il dono
Il dono che ora conosciamo
L’amore è la mia religione
Ti ho detto che non puoi prendere o lasciare
non devi crederci
Beh, ho smesso di cercare ora
Ho scoperto che vale la pena questa vita
Non l’ho scoperto sui libri
Ma cercando nella mia mente”.
Ziggy Marley
“I’m dancing barefoot
Heading for a spin
Some strange music draws me in
It makes me come up like some heroine”.
“Ma l’ego è il mio senso di me stesso, no?
No. L’ego è ciò che credi di essere. Non ha nulla a che fare con Chi Sei Realmente.
Questo non contraddice un tuo precedente insegnamento, cioè che è giusto avere un amor proprio?
No. Avere amor proprio è un’ottima cosa: l’ego è necessario per sperimentare ciò che stai provando adesso, cioè la sensazione di essere un’entità separata in un mondo relativo.
Okay, adesso sono totalmente confuso.
Anche questo va benissimo. La confusione è il primo passo verso la saggezza. Folle è chi crede di avere tutte le risposte.
Insomma, avere un ego va bene o non va bene?
Questa è una domanda complessa.
Voi siete entrati nel mondo relativo (quello che Io definisco il Regno del Relativo) per sperimentare ciò che non potreste provare nel Regno dell’Assoluto. Cercate di sperimentare Chi Siete Realmente. Nell’Assoluto potete saperlo, ma non sperimentarlo. E il desiderio della vostra anima è quello di conoscersi attraverso l’esperienza. Il motivo per cui nel Regno dell’Assoluto non potete sperimentare nessun aspetto di Chi Siete Realmente è che in quella dimensione non c’è nulla che voi non siate.
L’Assoluto è l’assoluto. Il Tutto di Ogni Cosa. L’Alfa e Omega, senza nulla nel mezzo. Non ci sono gradi dì “assolutezza”. I gradi di qualunque cosa possono esistere soltanto a livello relativo.
Il Regno del Relativo è stato creato allo scopo di permettervi di conoscere Voi Stessi come esseri magnifici, tramite l’esperienza. Nel Regno dell’Assoluto non c’è altro che la magnificenza, quindi la magnificenza “non è”.
Ovvero, non può essere sperimentata, non può essee conosciuta tramite l’esperienza, perché non è possibile sperimentare la magnificenza in assenza di ciò che, non è magnifico. In verità, siete Uno con tutte le cose. questa è la vostra magnificenza! Eppure, mentre siete in questo stato di unità con il tutto, non potete conoscerla, perché non esiste nient’altro, e quindi essere Uno con tutte le cose non significa nulla. Nella vostra esperienza, siete semplicemente “voi” e non sperimentate in e alcun modo la magnificenza di tutto ciò.
L’unico modo che avete per sperimentare la magnificenza di questa unità è quello di creare una condizione in cui non essere Uno con tutte le cose sia possibile. Ma poiché nel Regno dell’Assoluto, che rappresenta la realtà ultima, tutto è Uno, creare qualcosa che non sia parte di tale unità è impossibile.
Non è impossibile, tuttavia, creare l’illusione di non essere Uno con tutto. È stato questo il motivo per cui è stato creato il Regno del Relativo. E come il paese delle meraviglie di Alice, in cui le cose non sono ciò che sembrano.
Il vostro ego è lo strumento principale che avete a disposizione per creare tale illusione. Vi permette di immaginarvi separati da Tutto il Resto di Voi. È la parte di voi che vi vede come individui.
Voi non siete individui, eppure dovete individualizzarvi, per comprendere e apprezzare l’esperienza del tutto. Perciò, in questo senso, avere amor proprio è “bene”. Lo è alla luce dì ciò che tentate di fare.
Ma averne troppo non va bene, rispetto a ciò che state cercando di fare. Il vostro scopo è quello di usare l’illusione della separazione per comprendere e apprezzare meglio l’esperienza dell’Unione, che rappresenta Chi Siete Realmente.
Quando l’amor proprio diventa così forte che riuscite a vedere soltanto il vostro Sé separato, perdete ogni possibilità di sperimentare il Sé unificato e siete perduti. Vi siete letteralmente smarriti nel mondo dell’illusione e vi tocca restarci per molte vite, finché riuscirete a liberarvene, o finché qualcun altro, un’altra anima, non vi aiuterà a uscirne. Questo significa l’espressione “restituire le persone a se stesse”. Questo è ciò che le Chiese cristiane intendevano con il concetto di “salvatore”. L’unico loro errore è stato quello di proporsi quale unico strumento di “salvazione”, rafforzando così l’illusione della separazione, proprio quella separazione da cui in teoria cercano di salvarvi. Insomma, capire se è o meno una buona cosa avere amor proprio è una questione complessa: tutto dipende da ciò che state cercando di fare.
Se usate l’ego come uno strumento attraverso il quale sperimentare la Realtà Unica, è un bene. Se è l’ego a usare voi per impedirvi di sperimentare tale realtà, non è un bene.
Comunque potrete sempre scegliere liberamente, rispetto a ciò che siete venuti a fare qui. Se trovate piacevole non sperimentare voi stessi come parte dell’Uno, avete la scelta di non fare quell’esperienza proprio adesso. Solo quando ne avrete avuto abbastanza della separazione, dell’illusione, della solitudine e del dolore, cercherete la via per tornare a casa. E scoprirete che Io sono lì, che sono sempre stato lì.
Sempre. In tutti i modi.”
Conversazione con Dio – Un dialogo fuori dal comune di Neale Donald Walsch
“L’arcobaleno è il sorriso capovolto di una nuvola dopo aver pianto a dirotto. Non tutte le nuvole sorridono, poichè solo poche comprendono la saggezza racchiusa nella pioggia”.
Irene Belloni
Ti farei volare sulle onde
Sulla vita come un’altalena
E parlare pure con i pesci
Come una sirena
Ti vorrei insegnare l’equilibrio
Sopra un mare che è sempre tempesta
Per vivere il tuo tempo
E starci bene dentro