I sogni provengono dal Mistero

“Quando sogniamo e prestiamo attenzione ai sogni è importante tenere presente l’imperscrutabilità del Mistero. I sogni provengono dal Mistero. Sono manifestazioni dell’ignoto insondabile, dello spirito e di qualcosa che va perfino oltre lo spirito. Ci parlano con un linguaggio sovraculturale e privo di preferenze razziali. Consentono di comunicare con chiunque, di qualunque specie e in qualunque luogo. Ci mettono in contatto con ogni cosa, in ogni tempo, telepaticamente e in modo totale. I sogni sono assolutamente al di là delle capacità di comprensione della coscienza razionale. Qualunque lavoro sul sogno si compia serve solo a penetrarne i primi strati con la capacità di comprensione razionale per integrare e assimilare il materiale del mondo degli archetipi nella coscienza quotidiana dello stato di veglia. Il Mistero in sè può essere percepito come una ragnatela gigantesca nella quale siamo tutti in contatto e innegabilmente legati l’uno all’altro, e agli altri noi stessi attraverso tutte le nostre vite”.

Vicki Noble Il risveglio della dea

Voi siete ciò che osservate…

“Sto leggendo le parole di questa pagina,  e la pagina sembra certamente separata… da chi la sta leggendo. Ma se astraggo la “pagina” dal campo della visione per farne un oggetto mentale , questo concetto appare separato da me come un oggetto nella mia coscienza. Non c’è una sensazione chiamata Io che sente una sensazione chiamata pagina! Piuttosto c’è una sola sensazione. Il dentro è il fuori… Voi infatti siete ciò che osservate. Così la divisione, lo spazio tra il “soggetto qui dentro” e “l’oggetto là fuori” è una sottile illusione”.

Ken Wilber

Io-manifestazione

“Devo sapere, e non più soltanto a livello mentale, che tutti gli altri sono me stesso, che sono dentro di me, piccoli “Io-manifestazione” della COSCIENZA che è il TUTTO. Anche tutto il mondo è dentro di me,  e io “non sono”, e sono contemporaneamente dentro tutti gli altri e dentro ogni cosa.”

Bernardino del Boca

The Magic Circle

“Credo fermamente che l’uomo stia progredendo. Ormai si va prendendo sempre più coscienza che le capacità magiche sono dentro ciascuno di noi, senza distinzione. L’Uomo Nuovo, l’uomo dell’età dell’Acquario, userà la magia ed i suoi poteri naturali con la stessa facilità con cui noi oggi usiamo il telefono o prendiamo un’aspirina. E’ giunto il momento in cui, coloro che sanno di più devono mettersi al servizio degli altri, devono insegnare ciò che hanno imparato. Solo così l’umanità può progredire.”

Antonio Amerio

La coerenza tra cuore e cervello

“Gli studi dell’Heart Math Institute, organizzazione che da anni si occupa del rapporto tra cuore e cervello, evidenziano che quando sperimentiamo sentimenti come l’amore, la gratitudine, l’apprezzamento e la compassione, il nostro cuore, con la sua frequenza in hertz, produce un campo elettromagnetico che è di 5000 volte più forte di quello del cervello, rilevabile fino a 2-4 metri attorno alla persona misurata. Gli stessi studi dimostrano inoltre che in questo caso, per l’effetto chiamato “trascinamento”, il cervello tenderà a sincronizzarsi alla frequenza del cuore, creando appunto la cosiddetta coerenza tra cuore  e cervello.

Questa coerenza fa sì che il cervello mandi un segnale di rilassamento all’intero corpo, permettendo alla singole cellule di svolgere le migliaia di funzioni al secondo che producono quando non siamo soggetti a stress di vario tipo. In altri termini emettiamo un segnale di armonia in cui il corpo è libero di funzionare al meglio delle sue possibilità. Inoltre, è stato scoperto un piccolo cervello nel cuore composto da 40000 neuroni: un’intelligenza del cuore. Queste ricerche sono importantissime e ci danno conferma di ciò che ci è stato detto da sempre da diverse culture.

Secondo la visione della medicina tradizionale cinese, ad esempio, il cuore è l’imperatore, la sede dello Shen, dello spirito, dell’intelligenza divina della vita. In sanscrito la parola Hridaya, indica il cuore, ma anche la realtà ultima, il centro di tutto, il cuore del cosmo, il segreto più intimo dell’universo, il suo respiro. Nella lingua giapponese, la parola Kokoro indica l’unione di cuore e mente, cuore e mente in armonia, in coerenza tra di loro.

Quando prestiamo attenzione alla vita, entriamo nello spazio magico del tempo presente, senza filtri, memorie, programmi inconsci e paure. L’amore è la coscienza dell’unità e quando siamo in questo stato ogni cellula ne ha beneficio, emaniamo un campo che può influenzare gli altri e siamo in uno stato di unità, siamo ispirati.

La nostra evoluzione personale e collettiva dipenderà dalla nostra capacità di portare coscienza nel nostro quotidiano, nel rapporto con la nostra vita e nel rapporto con il mondo.

La nostra evoluzione personale e collettiva sarà compiere il viaggio più lungo che ogni singolo uomo deve intraprendere da sempre: quello che copre la distanza tra la mente e il cuore.”

R. Carone e F. Tuzzi (Prefazione) in Ho-oponopono – Tutte le strade portano all’Amore

 

 

 

 

Il tempo immobile e il tempo della coscienza

“Quando sorge in te l’impressione di stare perdendo tempo, impara a distinguere il tempo immobile dal tempo della coscienza. Il tempo immobile è il tempo senza durata, che trascorre nella mente. Un tipico esempio di tempo immobile è il tempo trascorso a lavoro. Anche se la mente ti fa credere di star attraversando un tempo composto da ore, secondi, minuti, quello che trascorre è l’illusione del tempo. Così tu credi di star sprecando la tua esistenza, mentre, in realtà, ciò che stai sprecando è l’opportunità di capire perché ti ritrovi in un’illusione. Il tempo della coscienza è il tempo che procede così lentamente da permetterti di fare tutto quello che ti pare con una tranquillità che prima di allora non credevi possibile. È il tempo del possibile, il tempo del risveglio, il tempo in cui il tuo Sé scorre nell’eternità. Solo colui che ha abbandonato il timore di sprecare tempo, vive il tempo della coscienza, e ad ogni respiro acquista forza ed energia necessarie per esplorare con occhi vigili la realtà in un caleidoscopio di istanti infiniti.”

Irene Belloni