La benedizione

“Dai tempi più remoti, gli Iniziati conoscevano la potenza della parola. Ecco perchè la benedizione ha ancor oggi una così grande importanza nei riti religiosi. La parola “benedizione” significa: dire cose buone, nel senso di pronunciare parole che portano bene. La vera benedizione è quindi un gesto di magia bianca. Certo, per compiere quell’atto di magia bianca l’uomo deve essere disinteressato, puro e in grado di dominare se stesso. Quanto a colui che riceve tale benedizione, è necessario che sia almeno ricettivo, desideroso di evolvere e di lavorare per il bene. Se queste premesse non esistono la benedizione rimane senza effetto. Comunque, malgrado tutto, è sempre bene conservare il rito della benedizione, con la speranza che un giorno, prendendo l’umanità coscienza del suo significato, divenga una parola e un gesto efficace.

Anche voi dovete prendere l’abitudine di dire parole benefiche. Quando toccate la testolina del vostro bambino, o le sue manine e i suoi piedini, e anche quando stringete fra le vostre braccia l’essere che amate, perchè non benedirlo, affinchè gli angeli vengano a fare di lui un essere meraviglioso? Si deve benedire tutto, tutto ciò che toccate, gli oggetti, il nutrimento e le creature. Si deve parlare con amore e con dolcezza non soltanto agli esseri umani, ma anche ai fiori, agli uccelli, agli alberi e agli animali, poichè questa è un’abitudine divina.

Colui che sa dire parole ispiratrici che vivificano, possiede una bacchetta magica nella sua bocca. Egli non si pronuncia mai invano, perchè c’è sempre nella natura uno dei quattro elementi: la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco, pronto, attento, in attesa del momento di partecipare alla realizzazione di tutto ciò che viene espresso. Può anche darsi che la realizzazione avvenga in un luogo molto lontano da colui che ne ha donato i germi, e che non la si possa quindi vedere; sappiate tuttavia che il fatto avviene. Come il vento porta lontano il polline e i semi, così le vostre buone parole vanno a produrre lontano dai vostri occhi dei risultati meravigliosi.

Per parlare alle pietre, alle piante, agli animali, si deve sapere dove si trova la loro entità. Non si trova comunque sul piano fisico come per l’uomo. L’uomo possiede la coscienza, poichè la sua entità è discesa sul piano fisico. L’entità dell’animale si trova sul piano astrale; quella delle piante sul piano mentale; ecco perchè sono estremamente limitate nelle loro manifestazioni. Quanto all’entità delle pietre, quella si trova molto, molto lontano, nel piano causale, ed è questa la ragione per cui appaiono prive di vita, ma anche se la loro vitalità è molto tenue, in realtà sono vive. Prendete un sasso in mano e ditegli delle parole dolci: quelle parole verranno registrate. Parlate anche ai semi, ai fiori e alle erbe prima di metterle nella terra: cresceranno meglio.

Come vedete, c’è sempre qualcosa di utile da fare nella vita. La natura è talmente immensa, talmente ricca! Ma affinchè la vostra parola sia efficace e dia dei risultati benefici, ci sono naturalmente alcune regole da rispettare. Se avete imparato a controllarvi, a mettervi in uno stato di armonia, di purezza, di luce, potrete sprigionare delle forze, delle potenze che agiranno su tutta la natura, altrimenti avrete un bel pronunciare tutte le parole più belle che volete, ma senza ottenere risultato alcuno, salvo far registrare qualche sciocchezza. Registrare è un fatto – tutto si registra – ma riuscire, grazie a tale registrazione, a influenzare favorevolmente la natura e la coscienza degli esseri, questa è un’altra questione. ”

Omraam Mikhael Aivanhov