La religione del futuro

“La religione del futuro dovrà essere una religione cosmica, che trascenda il Dio personale ed eviti dogmi e teologie. Dovrà abbracciare la sfera naturale e quella spirituale, basandosi su un senso religioso che nasca dal sentire tutte le cose naturali e spirituali come un’unità carica di senso”.

Albert Einstein

Pensieri di devozione

“L’uomo ha nelle sue mani la facoltà di perfezionarsi, di trasformarsi col tempo completamente. Questa trasformazione deve compiersi nella sua interiorità più profonda, nella vita del suo pensiero. Non basta col proprio contegno dimostrare un rispetto esteriore verso un essere. Devo avere quel rispetto nei miei pensieri. Il discepolo dell’occultismo deve appunto cominciare dall’accogliere la devozione nella vita dei suoi pensieri. Deve sorvegliare i pensieri di irriverenza e di critica negativa nella sua coscienza. Appunto a questo scopo deve coltivare in sè pensieri di devozione”.

Rudolf Steiner

Coelho

“Allora io ripeto: i guerrieri della luce si riconoscono dallo sguardo. Si trovano nel mondo, fanno parte del mondo, e al mondo sono stati inviati senza bisaccia e senza sandali. Molte volte sono dei codardi. Non sempre agiscono nella maniera giusta. I guerrieri della luce soffrono per stupidaggini, si preoccupano di cose meschine, si reputano incapaci di crescere. Talvolta si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo. I guerrieri della luce si domandano che cosa stiano facendo qui. Molte volte pensano che la loro vita non abbia alcun significato. Perciò sono guerrieri della luce. Perchè sbagliano. Perchè si interrogano. Perchè continuano a ricercare un significato. E finiranno col trovarlo.”

Paulo Coelho

Preghiera degli animali all’uomo

“O uomo, fratello nostro maggiore, fratello che sali per la medesima scala! Noi tutti non siamo che granelli nel grande Cosmo.

L’ascesa è sempre difficile e lenta; non ci opprimere con la crudeltà e con le incessanti fatiche, sè che non possiamo mai alzare gli occhi stanchi alle stelle.

Possa il sentimento dell’origine comune farti comprendere che anche noi come te sentiamo la fame, la sete, le sofferenze, la disperazione per la perdita di un essere amato…

Concedici di gioire, come fai tu, degli innumerevoli piaceri del mondo fisico, dell’aria, del sole, dei freschi ruscelli, dei prati e dei boschi.

Dacci, ti preghiamo, le condizioni necessarie perchè i nostri organi possano funzionare in salute. Ci sia permesso di raccogliere nella vecchiaia la ricompensa della mitezza e dell’umile spirito di servizio che ti abbiamo dimostrato.

Ci sia specialmente risparmiata, se possibile, l’agonia della separazione da coloro presso cui siamo sempre vissuti e quando saremo troppo vecchi e malati, concedici un trapasso rapido e senza dolore, come lo vorresti per te e per i tuoi cari.

Noi accettiamo di dividere i tuoi gravi pesi e volentieri svolgiamo la nostra parte, purchè tu ci dia cibo adeguato e condizioni adatte di servizio e di riposo, affinchè possiamo tornare ogni giorno al nostro lavoro con rinnovato vigore.

Parlaci talvolta, concedici la tua compagnia, comprendendo che, per partecipare alla tua vita, siamo stati privati della compagnia dei nostri simili: allevia così la sofferenza della nostra solitudine.

Incoraggiaci a sviluppare pienamente la nostra intelligenza, avendo la pazienza necessaria per guidarci e istruirci, affinchè possiamo salire sempre più in alto sulla scala dell’evoluzione come lo desideri per te.

Ascolta questa nostra preghiera silenziosa che sale a te, fratello Uomo, dalle ombre dei mattatoi, dalle crudeli trappole che lacerano la bocca, dagli impenetrabili orrori dei laboratori e dalle tenebre delle miniere, da tutti i luoghi del mondo dove noi prendiamo parte con te all’arduo travaglio dell’esistenza.

E possano allora i ringraziamenti e le benedizioni di innumerevoli moltitudini di creature piccole  e grandi della terra, del mare e del cielo, aleggiare sui tuoi sonni ed attenderti nell’ora in cui metterai piede sulla nostra soglia che ti condurrà all’ignoto futuro.

Ti chiediamo tutto ciò nel nome della misericordia, della pietà, della pace, dell’amore e della giustizia e della rettitudine”

Tratto dalla rivista “Il Loto Bianco” di Giuseppe Filipponio

Istinto

“L’istinto umano è infinitamente superiore. L’istinto conduce all’intuizione e nell’intuizione c’è già la conoscenza. E’ l’istinto che conduce il ricercatore, che lo guida infallibile verso quella che sarà la scoperta. E’ l’istinto che gli permette di uscire dal labirinto della non-conoscenza e puntare sicuro verso il risultato.

Questo tipo di istinto, quello umano, è una possibilità purtroppo, ancora inesplorata, non investigata dalla scienza. Ho sempre chiesto che nelle scuole vengano sviluppati questi concetti che ritengo basilari: l’istinto e la fantasia.

Lasciando il bambino libero di esplicare queste possibilità, riusciremmo ad ottenere elementi di primaria importanza.

Il bambino possiede naturalmente un equilibrio fra l’istinto animale e quello della conoscenza umana, questo è un campo da scoprire.

Purtroppo oggi la scuola non è ancora in grado di lavorare in questa direzione, è necessario che ci arrivi se vogliamo migliorare l’intelligenza”.

 

Gustavo Rol