For all lovers

 

” Possiate Voi disimparare le vie del non-amore,

vivendo ogni istante con il vostro amato come se fosse l’ultimo,

concepite l’amore come un dono della Vita,

una danza dell’anima nel Continuo Infinito Presente”.

“L’amore ti dona la prima intuizione dell’eternità. L’amore è l’unica esperienza che trascende il tempo: ecco perchè gli amanti non hanno paura della morte. L’amore non conosce morte alcuna. Un solo istante d’amore è più che un’eternità.”

Osho

Arrabbiarsi

“Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” disse uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?”
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’
questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di
più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

Mahatma Gandhi

Let’s smile!

“La nostra capacità di riconoscere qualsiasi oggetto fallisce dopo se si dispone di meno di mezzo secondo. Per gli oggetti geometrici, se si ha a disposizione meno d’un cinquantesimo di secondo. Ma la percezione d’un sorriso rimarrà in noi dopo che è balenato per non più d’un millesimo di secondo, tanto è sensibile la nostra mente alla vista del volto umano.”

Richard Bach

 

 

Il linguaggio delle nuvole

“Vincenzo dice che niente accade per caso, quindi anche le forme delle nuvole hanno un significato. Le nuvole parlano, insomma, e ci mostrano segni che sono come parole. Cagliostro ha studiato tanto questo linguaggio, indagando testi segreti di popoli antichi; nelle sue carte cita scritti degli abitanti del Basso Egitto, dei nomadi Rgaybat della Mauritania (detti “figli delle nuvole”), dei Maori, degli Aztechi, dei cinesi delle dinastia Tang e del regno di Zhou, e di un principe persiano di nome Ruzbehan (scrisse un testo molto buffo, mi pare si chiamasse il Libro dell’annuvolamento). Ma le cose più importanti Cagliostro le ha imparate durante un viaggio in Russia, quando, ospite dell’imperatrice Caterina II, ha conosciuto il conte Potionkin, di cui è diventato amicissimo, che gli ha fatto conoscere una popolazione nomade che viveva tra Russia e Finlandia. Erano i massimi esperti del linguaggio delle nuvole. Vincenzo dice che le nuvole, essendo vagabonde, vanno molto d’accordo con i popoli nomadi e migratori. Cagliostro ha vissuto per un mese con loro e alla fine leggeva il cielo come fosse la pagina di un quaderno e dalle nuvole riusciva ad avere informazioni di ogni tipo, sul presente e sul futuro (sembra che anche Nostradamus si aiutasse con le nuvole nelle sue previsioni), ma anche su se stesso e su quello che c’era dentro di lui. In alcuni suoi appunti si paragonava perfino a una nuvola (“Senza tempo, senza spazio, come essenza gettata al vento Io sono. Senza inizio, senza fine, come nuvola di forma in forma Io vago”).

Salvatore Brizzi Il bambino e il mago

Spiriti degli elementi

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“Secondo l’esoterismo tutto il creato non è che energia, le instabili forze centripete e centrifughe che mantengono le forme a noi visibili della creazione. Ciò che è l’uomo oggi deriva da una realtà, a noi inconcepibile, che si è formata mediante la coscienza di “esseri elementali” o spiriti degli elementi, chiamati dalle culture umane col nome di gnomi, silfi, salamandre, ondine, coboldi, folletti, ecc., che passarono all’uomo le emozioni e i sentimenti, il temperamento e il carattere. Questi elementali erano un tempo visibili poi, mentre l’uomo cominciava a dare un nome a tutte le cose e si imprigionava nella gabbia delle parole, i sensi umani si fecero troppo materiali per poter vedere le loro sottili vibrazioni. Tuttavia anche oggi ci sono individui, puri di cuore, che hanno la possibilità di vederli e di sentirli perchè la nostra realtà si basa sulla loro presenza in tutti i regni della natura.”

Bernardino del Boca