“La mitologia degli Indiani d’America mette in risalto il carattere di “trickster” delle forze universali. Il concetto del coyote, che compare quando uno meno se lo aspetta e il più delle volte combina guai, è simile a quello delle daikini tibetane. Le daikini e i coyote sono le persone o le situazioni che incarnano temporaneamente elementi caotici, ma finalizzati, del nostro ambiente dando loro forma. Essi si manifestano negli avvenimenti che ci mettono fuori strada, che ci sviano dalla meta e ci fanno sentire fuori controllo o in qualche modo ingannati, rendendoci consapevoli che esiste un movimento più vasto di cui noi siamo solo una parte. Sapere che nel mondo è all’opera qualcosa di più grande di noi è un’esperienza umiliante. A volte il trickster favorisce un’esperienza che per un attimo ci fa sentire potenti e subito le fa seguire un’esperienza umiliante di impotenza e di vulnerabilità. “Ho fatto questa cosa incredibile, però non riesco a rifarla. Ma allora l’ho fatta per davvero? Oppure qualcuno o qualcos’altro l’ha fatta attraverso di me? Che cosa sta succedendo?” Daikini e coyote sono famigerati per la loro abilità a crearci problemi attraverso gli altri , specialmente attraverso le persone di cui ci innamoriamo. Noi ci apriamo a tutto quello che immaginiamo esista nel contatto magico con una certa persona, ed ecco che arriva il trickster a toglierci il tappeto da sotto i piedi. Gli interventi del trickster servono a impedire che l’ego si irrigidisca. Un ego irrigidito è in contrasto con la precarietà presente nell’universo. Più la struttura dell’identità è cristallizzata, più una persona ha da perdere se si verifica un cambiamento. Infatti la scienza occidentale ha costruito strutture rigide, ostili alla fluidità innata della Natura.”
Vicki Noble