“Secondo il buddhismo tibetano, in fondo ad ogni cuore, in ogni singola persona e in tutte le creature grandi e piccole c’è una radianza interiore che riflette la nostra natura essenziale, sempre totalmente positiva. I tibetani definiscono questa luce interiore radianza pura o luminosità innata; anzi la chiamano luminosità primaria, perchè costituisce la “base”. Non vi è nulla dopo, nulla prima. Tale luminosità non ha origine, non muore. E’ una vacuità luminosa che ha in sè il nucleo della compassione e dell’amore incondizionati. Indipendentemente dalle tue convinzioni religiose passate o presenti, probabilmente ti renderai conto che i tibetani non sono i soli ad associare la luminosità con l’illuminazione, cioè una presenza spirituale incandescente. Nelle chiese cristiane e nelle sinagoghe ebraiche, come nei templi budddisti, si accendono candele che rappresentano la luminosità spirituale. I santi e le figure affini sono sempre rappresentati con aureole scintillanti di luce, circondati da un alone o da un’aura. La candela rappresenta la luce interiore e la saggezza luminosa che può guidare ciascuno di voi attraverso l’oscurità dell’ignoranza e della confusione.”
Lama Surya Das