“Scrutando nelle profondità più profonde
sono appeso a un albero nel vento.
Penzolando per nove lunghe notti,
ferito dalla mia stessa lama
insanguinata per Odino,
me stesso in offerta a me stesso.
legato all’albero di cui nessun uomo conosce
dove affondino le radici.
Nessuno mi diede pane,
nessuno mi diede acqua.
Scrutai nelle profondità più profonde
fino a scoprire le rune.
Con un grido esultante me ne impadronii,
poi mi sentii debole e stordito.
Raggiunsi la gioia,
raggiunsi la sapienza.
Di parola in parola
venni condotto a una parola,
da un’azione a un’azione”
Edda Poetica