“Ognuno di noi possiede una concezione ben definita del proprio sé, dell’«io». Inoltre condividiamo obiettivi comuni: aspiriamo alla felicità e rifuggiamo la sofferenza. Anche gli animali ricercano la felicità e rifuggono la sofferenza, ma non possiedono capacità specifiche per pensare a come conseguire una felicità più profonda o a come superare il dolore. Essendo dotati della facoltà del pensiero, noi esseri umani abbiamo un maggiore potenziale e dobbiamo usarlo.
A tutti i livelli – come individui o membri di una famiglia, di una comunità, di una nazione o di un pianeta – gli avversari più pericolosi che dobbiamo fronteggiare sono la rabbia e l’egoismo. L’egoismo al quale faccio qui riferimento non è la consapevolezza di sé, ma un’attenzione esagerata verso voi stessi. Inoltre, nessuno può dirsi felice quando è arrabbiato. Finché la rabbia domina il nostro animo, una felicità duratura è impossibile. Per conseguire pace, tranquillità e un autentico senso di fratellanza, dobbiamo ridurre la rabbia e coltivare gentilezza e cordialità.
Coltivando un atteggiamento di cordialità possiamo trasformare anche gli altri. Se diventiamo esseri umani più buoni, i nostri genitori, nostra moglie o nostro marito, i nostri figli, i nostri vicini e amici saranno meno inclini alla rabbia. Diventeranno più cordiali, compassionevoli e armoniosi. L’ambiente intorno a noi sarà più sereno, il che favorirà la buona salute e forse una vita più lunga.
Si può essere ricchi, potenti e colti ma, senza l’influsso benefico della felicità e della compassione, non avremo la pace in noi né in famiglia, e di questo soffriranno anche i bambini. La gentilezza è essenziale per la pace mentale. La questione è se siamo o meno in grado di praticare la gentilezza e la pace. Molti dei nostri problemi sorgono da comportamenti come il voler primeggiare a tutti i costi. So per esperienza diretta che è possibile mutare tali comportamenti errati e migliorare la nostra mente. Benchè sia priva di forma e colore, e talvolta si dimostri debole, essa può diventare più forte dell’acciaio. Per addestrarla, occorre esercitare la pazienza e la determinazione necessarie a forgiare quell’acciaio. Se si fa pratica con forte volontà e grande perseveranza, senza desistere di fronte alle molte difficoltà iniziali, si finirà per avere successo. Con la pazienza, la pratica e il tempo, i cambiamenti arriveranno.
Non cedere. Se sei pessimista fin dall’inizio, non ce la farai di certo. Se sei fiducioso e ottimista, in qualche modo il successo arriverà. Non è importante vincere la medaglia d’oro, ma fare del proprio meglio”.
Dalai Lama
Esser gentili e avere pazienza è spesso preso come segno di debolezza, come mancanza di capacità di imporsi e di imporre le proprie idee… Invece avere questo tipo di approccio alla vita è più difficile di quanto si pensi perchè presuppone un grande lavoro su se stessi, arrabbiarsi è facile perchè è una reazione impulsiva, la più scontata…. e quella che porta ai risultati peggiori…
Arrabbiarsi è un gesto innato nell’essere umano che scatta all’improvviso nel momento in cui ci si trova in una situazione sfavorevole. Ma questo atto all’apparenza banale provoca notevoli danni a livello cerebrale e fisico. Perchè dunque farsi del male? L’odio lanciato verso l’altro non fa altro che colpire chi l’ha scagliato, rendendolo prigioniero di un mondo distopico. Come hai scritto, è molto difficile apprendere l’arte della pazienza. Ma se cominciamo attraverso dei piccoli gesti e cambiamo le nostre abitudini (per esempio non malediamo chiunque ci tagli la strada), tutto ciò diventerà a poco a poco naturale…
Sono d’accordo, e per liberarsi da questa prigione basta ricordare di amare se stessi prima di tutto e non farsi del male inutilmente…