Così parlò Zarathustra

“Un giorno Zarathustra s’era addormentato sotto un fico, perché faceva caldo, ed aveva incrociato le braccia sul capo. Ma s’avvicinò una vipera e lo morse al collo, sicchè Zarathustra urlò dal dolore. Dopo aver tolto le braccia dal viso, guardò la serpe: allora quella riconobbe gli occhi di Zarathustra, si torse goffamente e cercò di fuggire. «No, no», disse Zarathustra, «ancora non sei stata ringraziata! Tu m’hai svegliato a tempo giusto, la mia vita è ancora lunga». «La strada che ti resta è breve», disse la vipera con tristezza; «il mio veleno uccide». Zarathustra sorrise: «Quando mai un drago è morto per il veleno d’una serpe? – disse. – Riprenditi il tuo veleno! Tu non sei abbastanza ricca per farmene dono». Allora la vipera gli si gettò nuovamente intorno al collo e gli leccò la ferita.”

Friedrich W. Nietzsche Così parlò Zarathustra

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